INTERVISTE GIALLOVERDI: Daniele Bonfanti
Inauguriamo oggi una nuova rubrica che ci accompagnerà nei prossimi mesi: le interviste gialloverdi! Un'occasione per conoscere più da vicino il nostro staff tecnico e non solo attraverso interviste a base di palla a spicchi, ma non solo... Cominciamo con il botto, sedendoci a chiacchierare addirittura con coach Daniele Bonfanti, coach del gruppo di seconda divisione e istruttore dei nostri esordienti.
Ciao Daniele, grazie per aver accettato di prestarti a questa intervista. Come prima cosa vorrei gentilmente chiederti di presentarti brevemente a chi non ti conosce.
Ciao a tutti, sono Daniele, ho 27 anni, vivo a Brembate da circa vent'anni. Laureato in Scienze Motorie e massaggiatore to be, tifoso del Milan e saltuario giocatore di padel (con scarsi risultati).
Come è cominciata la tua passione per il basket?
All'età di 6 anni iniziai a giocare seguendo le orme di mio fratello Luca, proprio qui a Brembate, e fu subito amore per questo sport. Per di più, in quegli anni, cominciai ad interfacciarmi ai primi videogiochi sulla pallacanestro, ricordo ancora oggi NBA Live 2005 con Carmelo Anthony in copertina. Lo divorai quel gioco.
Da ormai diversi anni sei un punto di riferimento per il mondo BBS come allenatore. Come è cominciato questo percorso?
La mia “carriera” da giocatore è terminata a 18 anni a causa di problemi alle ginocchia, anche se il vero motivo fu una progressiva perdita dell’infatuazione che provavo molti anni prima. Anni dopo, in concomitanza con il mio percorso di laurea, ricevetti l’offerta di vice allenatore, proprio qui al BBS. Questa esperienza, che poi si è tramutata in lavoro, ha riacceso qualcosa e spesso quando sono in campo mi sento come quel bambino di 6 anni, con la palla più grande di lui ma che si diverte un mondo.
Molti giovani di diversa età hanno dovuto subire le tue diaboliche preparazioni atletiche, sia durante l'anno sportivo sia BBS Summer Camp. Vuoi spendere qualche parola nei loro confronti? Può essere sia di conforto sia di disprezzo, lascio a te la scelta.
Solo parole d’amore per coloro che si sono sottoposti alle mie torture. A parte gli scherzi, il mondo della preparazione è un ambito che mi sta molto a cuore, al di là della componente atletica, mi riferisco a tutta quella sfera dell’allenamento del singolo. Tutti coloro che scelgono di investire il proprio tempo ed energie in un progetto di questo tipo sul loro corpo, sono atleti che devono puntare in alto. Lo chiamo progetto perché ogni ora in più passata a lavorare su sé stessi, è un’ora di distacco dai propri competitors. Immaginate cosa possono fare ore e ore di duro lavoro...
Immagina di avere una pistola puntata alla testa e di dover scegliere per forza una squadra da allenare, una del minibasket e una delle giovanili. Quale sceglieresti? E perché?
Pistola o no, scelgo sempre le mie squadre, quindi Esordienti e Seconda divisione (anche se non più così giovani). Sono affezionato a questi ragazzi e ogni allenamento condividiamo fatica e divertimento con lo scopo comune di raggiungere un obiettivo.
Se dovessi scegliere una parola per descrivere la tua personale concezione del basket quale sarebbe?
Bella domanda...credo sia “coraggio”. Il coraggio di mettersi alla prova per migliorare, di mettersi in discussione, di aprirsi e di comprendere i propri compagni, di lasciare nello spogliatoio l’individualismo e di fidarsi degli altri.
Allontanandoci dal mondo del basket, quale pensi sia il tuo genere preferito di musica?
Il mio preferito è sicuramente l’hip hop però dipende dal momento, quando studio mi piace mettere del jazz di sottofondo oppure quando mi capita di uscire nel fine settimana preferisco andare a sentire musica techno.
Quale disco consiglieresti a chi sta leggendo?
Nella scorsa intervista consigliai un album di Notorious BIG, questa volta voglio cambiare genere e shiftare di qualche anno, quindi vi consiglio caldamente “By the way” dei Red Hot Chili Peppers.
Che film consiglieresti a chi si vuole disperare?
Non guardo molti film, ma il film che più mi segnò da ragazzino, fu “Io sono leggenda” con Will Smith nei panni di un sopravvissuto ad un’apocalisse zombie, che si aggira per le strade di New York scappando dagli infetti con il suo cane a suon di Bob Marley. Detta così sembra quasi divertente.
Grazie ancora per questa intervista Daniele. Dal mondo BBS è tutto per oggi, alla prossima!
Ciao a tutti, sono Daniele, ho 27 anni, vivo a Brembate da circa vent'anni. Laureato in Scienze Motorie e massaggiatore to be, tifoso del Milan e saltuario giocatore di padel (con scarsi risultati).
Come è cominciata la tua passione per il basket?
All'età di 6 anni iniziai a giocare seguendo le orme di mio fratello Luca, proprio qui a Brembate, e fu subito amore per questo sport. Per di più, in quegli anni, cominciai ad interfacciarmi ai primi videogiochi sulla pallacanestro, ricordo ancora oggi NBA Live 2005 con Carmelo Anthony in copertina. Lo divorai quel gioco.
Da ormai diversi anni sei un punto di riferimento per il mondo BBS come allenatore. Come è cominciato questo percorso?
La mia “carriera” da giocatore è terminata a 18 anni a causa di problemi alle ginocchia, anche se il vero motivo fu una progressiva perdita dell’infatuazione che provavo molti anni prima. Anni dopo, in concomitanza con il mio percorso di laurea, ricevetti l’offerta di vice allenatore, proprio qui al BBS. Questa esperienza, che poi si è tramutata in lavoro, ha riacceso qualcosa e spesso quando sono in campo mi sento come quel bambino di 6 anni, con la palla più grande di lui ma che si diverte un mondo.
Molti giovani di diversa età hanno dovuto subire le tue diaboliche preparazioni atletiche, sia durante l'anno sportivo sia BBS Summer Camp. Vuoi spendere qualche parola nei loro confronti? Può essere sia di conforto sia di disprezzo, lascio a te la scelta.
Solo parole d’amore per coloro che si sono sottoposti alle mie torture. A parte gli scherzi, il mondo della preparazione è un ambito che mi sta molto a cuore, al di là della componente atletica, mi riferisco a tutta quella sfera dell’allenamento del singolo. Tutti coloro che scelgono di investire il proprio tempo ed energie in un progetto di questo tipo sul loro corpo, sono atleti che devono puntare in alto. Lo chiamo progetto perché ogni ora in più passata a lavorare su sé stessi, è un’ora di distacco dai propri competitors. Immaginate cosa possono fare ore e ore di duro lavoro...
Immagina di avere una pistola puntata alla testa e di dover scegliere per forza una squadra da allenare, una del minibasket e una delle giovanili. Quale sceglieresti? E perché?
Pistola o no, scelgo sempre le mie squadre, quindi Esordienti e Seconda divisione (anche se non più così giovani). Sono affezionato a questi ragazzi e ogni allenamento condividiamo fatica e divertimento con lo scopo comune di raggiungere un obiettivo.
Se dovessi scegliere una parola per descrivere la tua personale concezione del basket quale sarebbe?
Bella domanda...credo sia “coraggio”. Il coraggio di mettersi alla prova per migliorare, di mettersi in discussione, di aprirsi e di comprendere i propri compagni, di lasciare nello spogliatoio l’individualismo e di fidarsi degli altri.
Allontanandoci dal mondo del basket, quale pensi sia il tuo genere preferito di musica?
Il mio preferito è sicuramente l’hip hop però dipende dal momento, quando studio mi piace mettere del jazz di sottofondo oppure quando mi capita di uscire nel fine settimana preferisco andare a sentire musica techno.
Quale disco consiglieresti a chi sta leggendo?
Nella scorsa intervista consigliai un album di Notorious BIG, questa volta voglio cambiare genere e shiftare di qualche anno, quindi vi consiglio caldamente “By the way” dei Red Hot Chili Peppers.
Che film consiglieresti a chi si vuole disperare?
Non guardo molti film, ma il film che più mi segnò da ragazzino, fu “Io sono leggenda” con Will Smith nei panni di un sopravvissuto ad un’apocalisse zombie, che si aggira per le strade di New York scappando dagli infetti con il suo cane a suon di Bob Marley. Detta così sembra quasi divertente.
Grazie ancora per questa intervista Daniele. Dal mondo BBS è tutto per oggi, alla prossima!
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